Franco Panizza

Franco Panizza

L'ON. BIANCOFIORE NON PERDE OCCASIONE PER TACERE

  • Creato Giovedì, 05 Dicembre 2013 14:27

COMUNICATO STAMPA - "Le dichiarazioni dell'on. Michaela Biancofiore rappresentano un fatto psicologicamente interessante: forse perché nella sua vita politica non è mai riuscita a rappresentare e a difendere le istanze e i bisogni delle popolazioni del Trentino e dell'Alto Adige/Süd Tirol e per questo si scaglia contro di loro, e contro il fatto che ci siano in Parlamento forze che non fanno altro che mantenere fede al mandato ricevuto dagli elettori: in fondo non è un caso che, alle ultime elezioni, Forza Italia in Alto Adige abbia raccolto appena il 2,5% dei consensi".

Lo dice in una nota il Sen. Franco Panizza, segretario politico del PATT, commentando così le incredibili dichiarazioni pubblicate sull'edizione odierna del quotidiano "Libero".

"Con la Legge di Stabilità - spiega Panizza - alle autonomie speciali non è stato concesso alcun privilegio. Semplicemente si è cominciato a dar corso a quanto stabilito con l'Accordo di Milano e nel quadro normativo previsto dal federalismo, specificatamente sulla parte relativa alle autonomie speciali.

Veniamo da una fase quale quella del Governo Monti - spiega ancora Panizza - in cui vi è stata una forse conflittualità tra stato centrale e le nostre due Province, perché era in atto una politica omologante e neocentralizzatrice, tanto che in più occasioni la Corte Costituzionale ha dato ragione a Trento e Bolzano per quel che riguardava l'attribuzione di determinate prerogative e competenze, che con il Governo Monti si era provato a sottrarre.

Con le norme contenute nella legge di stabilità semplicemente si inizia a ristabilire un corretto rapporto tra lo Stato centrale e le autonomie speciali, che, vale la pena ripeterlo, non lo stabilisce la Biancofiore ma la nostra Carta Costituzionale e il nostro Statuto d'Autonomia.

Se l'on. Biancofiore avesse letto la storia, avrebbe capito che da sempre i nostri territori hanno messo in campo forme di autogoverno che ci hanno permesso di vincere la povertà e l'emarginazione, fino a diventare uno dei territori con la miglior qualità della vita del Paese.

Trento e Bolzano - insiste Panizza - parteciperanno per la parte loro spettante al risanamento dei conti dello stato; e, con la stesso senso di responsabilità, vogliono gestire le loro risorse senza prendersela con questo o quell'altro ente superiore se un qualcosa non va o non funziona.

I dati sul residuo fiscale, tutti scientificamente provati, ci dicono che il saldo tra quanto il Trentino versa e quanto riceve dal pubblico è superiore rispetto a molte regioni italiane tra cui il Veneto. Con una differenza: che in Trentino a spendere è la Provincia e nelle regioni a statuto ordinario è lo Stato.

Perché quello che la Biancofiore non riesce proprio a capire è che l'autonomia è una presa in carico di responsabilità, senza infingimenti, alibi o giustificazioni di sorta. Certo mi rendo conto che per una che intende la politica come una dichiarazione ad effetto da rilasciare ai giornali mentre si sposta da un salotto romano all'altro, rimane e sempre rimarrà un concetto decisamente ostico.

'ho detto più volte, anche in Aula di fronte al Presidente Letta: le autonomie speciali non sono un peso, ma possono invece rappresentare la soluzione al problema. Sono infatti convinto che l'Italia riuscirà a superare lo stato di incertezza finanziaria che da sempre la contraddistingue solo delegando potere ai territori e assegnando responsabilità vere. Le autonomie che non sono in grado di gestirsi e di far quadrare i loro bilanci siano commissariate; ma le altre, quelle che i propri bilanci li sanno controllare, siano rafforzate ed estese anche agli altri territori.

Agli amici del Bellunese e del Veneto dico chiaramente che non è prendendosela con la nostra autonomia che risolveranno i loro problemi, anzi! Loro ci troveranno sempre al loro fianco ogni volta che chiederanno legittimamente competenze e di poter avere una maggiore autonomia.

Con la legge di Stabilità non abbiamo chiesto alcun privilegio o alcuna scorciatoia: semplicemente abbiamo avuto il coraggio di assumerci le spese che oggi sono in capo allo Stato. Sono sicuro, e sta a noi ora dimostrarlo, che queste risorse le sapremo investire con maggiore oculatezza di come abbia dimostrato di fare lo Stato centrale.

Resta certamente l'amarezza e lo sconcerto che tutti i trentini provano nel leggere dichiarazioni come quelle di oggi, che rappresentano, oltre ad una chiara dimostrazione di irresponsabilità politica, una pericolosa mancanza di rispetto per tutti coloro che in questi decenni hanno lottato per avere l'autonomia e per dare benessere e sviluppo alla nostra terra".

 

 

 

 

 

 

 

 

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