Franco Panizza

Franco Panizza

POSTE ITALIANE, CERCARE NUOVE SOLUZIONI PER GARANTIRE IL SERVIZIO POSTALE UNIVERSALE

  • Creato Venerdì, 31 Luglio 2015 11:18

"Visto il risultato insoddisfacente del piano di riordino di poste italiane spa, forse è il caso di valutare la possibilità di aprire ad altri soggetti, per continuare a garantire il servizio postale universale".

Lo chiede con un'interrogazione al Ministro per lo Sviluppo Economico, il senatore e segretario politico del PATT, Franco Panizza.

"In particolare con il Gruppo Interparlamentare per lo Sviluppo della Montagna abbiamo intrapreso tutte le iniziative possibili per spingere Poste Italiane a varare un piano di riorganizzazione del servizio che non penalizzasse i territori periferici e di montagna.

Il Governo, di fronte alle nostre pressioni, si era anche assunto degli impegni, ma oggi, purtroppo, constatiamo che le nostre sollecitazioni nella loro gran parte non sono state recepite e che Poste italiane non è disponibile a modificare i suoi piani e a venire incontro alle legittime richieste dei territori. Emblematiche sono state a riguardo le proteste in Trentino, dove da Arco a Rovereto al Primiero e alla Valsugana, gli amministratori hanno organizzato dei veri e propri momenti di protesta pubblica minacciando iniziative plateali anche a livello romano.

Il piano di riordino - insiste Panizza - ha peggiorato in maniera inaccettabile la situazione: troppi sportelli sono già stati chiusi, altri chiuderanno nei prossimi giorni e per molti di loro, siti in località anche piuttosto popolate, è prevista un'apertura a giorni alterni.

Tutto questo è accaduto in moltissimi casi senza il coinvolgimento delle comunità interessate, in altri venendo meno agli accordi che erano stati presi con amministrazioni locali che avevano espresso volontà a collaborare attivamente per trovare una soluzione. È evidente - insiste il Senatore - che da parte di Poste Italiane non è prioritario garantire l'universalità del servizio.

Eppure Poste Italiane spa opera in un regime di monopolio godendo di un contributo statale di 200 milioni annui. A questo punto - continua il Senatore - è il caso di valutare la possibilità, come è già successo con altri settori strategici e di interesse nazionale dalla telefonia, all'energia, ai trasporti, aprendo ad altri soggetti per garantire così l'universalità del servizio.

Il mio auspicio è che il Governo voglia affrontare quanto prima la questione, inserendo magari una norma nel ddl sulla concorrenza adesso in discussione alla Camera", conclude il Senatore autonomista.

Post recenti

Scroll to Top