COMUNICATO STAMPA - Il Senatore ha presentato un disegno di legge per correggere la legge n. 54/2006 "Occorre migliorare la giurisdizione italiana in materia di affido condiviso, perché mentre nel mondo occidentale il principio della bigenitorialità viene applicato con sempre maggior vigore e incisività, in Italia, solo assai faticosamente, si è riusciti a far passare come forma privilegiata l'affidamento condiviso".
Lo dichiara il senatore trentino del PATT Franco Panizza ricordando che l'affido condiviso era stato introdotto con la legge del 8 febbraio 2006, n. 54. "Negli anni l'attuazione di questa legge ha presentato una serie di problemi che vanno finalmente risolti." Ed è per questo motivo che il senatore Panizza ha presentato un disegno di legge che intende mettere fine alla non circoscritta tendenza a concedere l'affidamento condiviso svuotandolo al contempo dei suoi essenziali requisiti, come il diritto del minore ad un rapporto effettivamente equilibrato con entrambi i genitori, in modo che ciascuno di essi si impegni quanto l'altro nel fornirgli «cura» oltre che educazione e istruzione . "Si tratta di una pariteticità che invoca pari responsabilità e paritetica assunzione di concreti doveri." Con il suo ddl Panizza cerca di rendere più efficace la priorità dell'opzione bigenitoriale, al fine di mantenere il più possibile inalterate le condizioni antecedenti la separazione, e rendere più evidenti e inderogabili i limitati ambiti di applicazione dell'affidamento esclusivo. Oltre a ciò lo scopo del ddl Panizza è di rendere effettiva la doppia tutela a vantaggio dei figli. "Poiché gli inconvenienti attuali sono conseguenza diretta dell'attribuzione ai figli di un'unica appartenenza domiciliare, la nuova formulazione evidenzia la scelta a favore di due case, purché ciò permetta di continuare ad avere due genitori." Inoltre il ddl cerca di disincentivare la conflittualità all'interno della coppia stabilendo che il giudice nel decidere le modalità della frequentazione e nell'assegnare i compiti di cura a ciascun genitore deve tenere conto della propensione di ciascuno a rispettare l'altro, dando la preferenza, in nome dell'interesse della prole, a quel «fair parent» (genitore corretto e leale) nel quale la giurisprudenza anglosassone già da tempo individua quello meglio in grado di allevare i figli. "Questo disegno di legge", spiega Panizza, "nasce dall'osservazione della giurisprudenza relativa agli oltre quattro anni trascorsi dall'introduzione della legge n. 54/2006 e si fonda su uno studio dell'associazione nazionale Crescere Insieme, che dopo avere partecipato alla stesura della prima legge sull'affido condiviso ne ha monitorato le disfunzioni applicative ed elaborato i correttivi."